SITU FESTIVAL
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Artisti in residenza
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SITU FESTIVAL | Artisti in residenza |
Vetrina 4, Museo Diffuso Ficarra
Camila Curiel
Forse c'è Dio, forse ci sono io
Cera, seta sintetica verde, supporto in metallo, vetro, illuminazione artificiale.
L’artista ci conduce ad interrogarci sull’essenza dell’oggettività chiedendosi:
“Se persino il concetto di tempo è relativo e non assoluto, come possiamo essere certi di tutto il resto? Se non sperimentiamo la realtà in modo completamente oggettivo, quindi come possiamo essere sicuri della nostra verità? Abbiamo bisogno di illusioni che ci aiutino ad affrontare il mondo poiché la verità assoluta probabilmente non esiste. Forse dietro il velo c’è Dio, forse ci sei tu, forse ci sono io, oppure non c’è nulla: solo il vuoto.”
I piedi e la mano realizzati in cera dall’aspetto marmoreo sono una delle tante illusioni presenti nell’installazione dove la rappresentazione apparente supera la vulnerabilità della cera, incarnando la natura fluida e mutevole dell’essere.
Tra divinità e identità, l’opera Forse c'è Dio, forse ci sono io invita a riflettere su come la verità sia insieme nulla e tutto, soggettiva e universale, vuoto e presenza. Dietro il velo si nasconde la verità, se esiste.
Camila Curiel nel suo intervento site specific presso la Vetrina 4 del Museo Diffuso di Ficarra pone lo spettatore nella condizione del dubbio percettivo dato dall’impossibilità di cogliere la natura reale. La tenda “green-screen” diventa il simbolo di un portale fra il mondo digitale e quello fisico. Può prendere qualsiasi forma, tutto e niente. Il dubbio non è solo percettivo ma un dato fisico: a ogni singolo oggetto, non esiste un tempo universale, così come la verità e la realtà non sono dati universali, ma sono filtrate dal nostro inconscio, dal desiderio e soprattutto dalla nostra natura umana, che ci permette di percepire solo fino a un certo punto. L’artista espande il suo intervento su tutta l’area circostante del giardino, creando un percorso conoscitivo del reale a partire dai vuoti, dalle fessure nascoste. Emerge la nostra verità, riempita e modellata dalla nostra soggettività.
L’opera è entrata a far parte della collezione del Museo Palazzo Milio di Ficarra.
Camila Curiel (Caracas, 1994) artista visiva e designer, esplora verità e illusione in un mondo plasmato dalla tecnologia, dalla comunicazione e dalle dinamiche sociali che alterano la nostra identità e il nostro ambiente. Considera l’arte un’illusione essenziale che ci aiuta a sopportare l’insopportabile e a continuare a spingere la roccia di Sisifo. Influenzata dal suo background di graphic designer, art director e fotografa, utilizza codici comunicativi per creare finzioni che stimolano il dialogo sulle realtà attuali, sui possibili futuri e sui sogni impossibili. Il suo lavoro multimediale fonde fotografia, video, animazione e tecniche di stampa. Vive e lavora a Milano presso lo Studio TreTre, in via Farini.